2 Re 4:11-20 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

11. Un giorno, Eliseo andò a Sunem e si ritirò nella stanzetta per passarvi la notte.

12. Disse a Giezi, il suo servo:— Chiama la donna che ci ospita.Giezi la chiamò e lei salì da lui.

13. Eliseo, intanto, aveva detto a Giezi:— Parlale tu. Dille che è stata veramente gentile con noi e chiedile se possiamo fare qualcosa per lei. Forse ha bisogno che la raccomandiamo al re o al capo dell’esercito.La donna, però, rispose:— Non ho bisogno; sto bene fra la mia gente.

14. — Che cosa possiamo fare per lei, allora? — chiese di nuovo Eliseo.Giezi rispose:— Questa donna ha la disgrazia di non avere figli e suo marito è già molto vecchio.

15. — Richiamala, — ordinò allora Eliseo.Il servitore la chiamò. Quando lei fu sulla porta,

16. Eliseo le disse:— L’anno prossimo, a quest’ora, stringerai un figlio fra le tue braccia.Ma la donna rispose:— Mio signore, non illudermi, tu che sei uomo di Dio!

17. Più tardi la donna rimase incinta e l’anno dopo, a quell’epoca, ebbe un bambino, come aveva detto Eliseo.

18. Il bambino era cresciuto. Un giorno andò a trovare suo padre che lavorava con i mietitori.

19. Appena arrivato, si mise a gridare: «La mia testa! La mia testa!».Allora il padre ordinò a un servo: «Portalo subito a sua madre».

20. Il servo prese il ragazzo e lo portò alla madre. La donna lo tenne sulle ginocchia fin verso mezzogiorno, e a quell’ora il ragazzo morì.

2 Re 4