Vangelo Secondo Matteo 17:18-27 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

18. Gesù sgridò il demonio e quello uscì dal ragazzo, che da quel momento fu guarito.

19. Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero: «Perché non lo abbiamo potuto cacciare noi?»

20. Egli rispose loro: «A causa della vostra poca fede; perché in verità io vi dico che se avete fede quanto un granello di senape, potrete dire a questo monte: “Passa da qui a là”, e passerà; e niente vi sarà impossibile.

21. [Questa specie di demòni non esce se non per mezzo della preghiera e del digiuno».]

22. Mentre essi erano riuniti insieme in Galilea, Gesù disse loro: «Il Figlio dell’uomo sta per essere dato nelle mani degli uomini;

23. essi lo uccideranno e il terzo giorno risusciterà». Ed essi ne furono molto rattristati.

24. Quando furono giunti a Capernaum, quelli che riscuotevano le didramme si avvicinarono a Pietro e dissero: «Il vostro maestro non paga le didramme?»

25. Egli rispose: «Sì». Quando fu entrato in casa, Gesù lo prevenne e gli disse: «Che te ne pare, Simone? I re della terra da chi prendono i tributi o l’imposta? Dai loro figli o dagli stranieri?»

26. «Dagli stranieri», rispose Pietro. Gesù gli disse: «I figli, dunque, ne sono esenti.

27. Ma, per non scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che verrà su. Aprigli la bocca: troverai uno statère. Prendilo e dàllo loro per me e per te».

Vangelo Secondo Matteo 17