Secondo Libro di Samuele 12:22-30 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

22. Egli rispose: «Quando il bambino era ancora vivo, digiunavo e piangevo, perché dicevo: “Chissà che il Signore non abbia pietà di me e il bambino non resti in vita?” Ma ora che è morto, perché dovrei digiunare?

23. Posso forse farlo ritornare? Io andrò da lui, ma egli non ritornerà da me!»

24. Poi Davide consolò Bat-Sceba sua moglie, entrò da lei e si unì a lei; lei partorì un figlio che chiamò Salomone.

25. Il Signore amò Salomone e mandò il profeta Natan che lo chiamò Iedidia, a motivo dell’amore che il Signore gli portava.

26. Ioab assediò Rabba dei figli di Ammon, s’impadronì della città reale

27. e inviò dei messaggeri a Davide per dirgli: «Ho assalito Rabba e mi sono già impossessato della città delle acque.

28. Raduna il rimanente del popolo, accampati contro la città, e prendila, perché altrimenti, se la conquisto io, porterà il mio nome».

29. Davide radunò tutto il popolo, si mosse verso Rabba, l’assalì, la prese;

30. tolse dalla testa del loro re la corona, che pesava un talento d’oro e conteneva pietre preziose, ed essa fu posta sulla testa di Davide. Egli riportò anche dalla città un bottino grandissimo.

Secondo Libro di Samuele 12