Secondo Libro delle Cronache 35:7-20 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

7. Giosia diede alla gente del popolo, a tutti quelli che si trovavano là, del bestiame minuto: agnelli e capretti in numero di trentamila, tutti per la Pasqua, e tremila buoi. Tutto questo fu prelevato da quanto apparteneva al re.

8. I suoi prìncipi fecero anch’essi un dono spontaneo al popolo, ai sacerdoti e ai Leviti. Chilchia, Zaccaria e Ieiel, conduttori della casa di Dio, diedero ai sacerdoti, per i sacrifici della Pasqua, duemilaseicento capi di bestiame minuto e trecento buoi.

9. Conania, Semaia e Netaneel suoi fratelli, e Casabia, Ieiel e Iozabad, capi dei Leviti, diedero ai Leviti, per i sacrifici della Pasqua, cinquemila capi di bestiame minuto e cinquecento buoi.

10. Così, dopo aver predisposto il servizio, i sacerdoti si misero al loro posto; e così pure i Leviti, secondo le loro classi, conformemente all’ordine del re.

11. Poi fu sacrificata la Pasqua; i sacerdoti sparsero il sangue ricevuto dalle mani dei Leviti e questi scorticarono le vittime.

12. I Leviti misero da parte quello che doveva essere bruciato, per darlo ai figli del popolo, secondo i rami delle case paterne, perché l’offrissero al Signore, secondo quanto è scritto nel libro di Mosè. E lo stesso fecero per i buoi.

13. Poi arrostirono le vittime pasquali sul fuoco, secondo quanto è prescritto; ma le altre vivande consacrate le cossero in pignatte, in caldaie e in pentole, e si affrettarono a portarle a tutti i figli del popolo.

14. Poi prepararono la Pasqua per se stessi e per i sacerdoti, perché i sacerdoti, figli di Aaronne, furono occupati fino alla notte a mettere sull’altare ciò che doveva essere bruciato e il grasso; perciò i Leviti fecero i preparativi per se stessi e per i sacerdoti, figli di Aaronne.

15. I cantori, figli di Asaf, erano al loro posto, conformemente all’ordine di Davide, di Asaf, di Eman e di Iedutun, il veggente del re; i portinai stavano a ciascuna porta; essi non ebbero bisogno di allontanarsi dal loro servizio, perché i Leviti, loro fratelli, preparavano la Pasqua per loro.

16. Così, in quel giorno, tutto il servizio del Signore fu predisposto per fare la Pasqua e per offrire olocausti sull’altare del Signore, conformemente all’ordine del re Giosia.

17. I figli d’Israele che si trovavano là celebrarono allora la Pasqua e la festa degli Azzimi per sette giorni.

18. Nessuna Pasqua come quella era stata celebrata in Israele dai giorni del profeta Samuele; né alcuno dei re d’Israele aveva celebrato una Pasqua pari a quella celebrata da Giosia, dai sacerdoti e dai Leviti, da tutto Giuda e Israele che si trovavano là e dagli abitanti di Gerusalemme.

19. Questa Pasqua fu celebrata il diciottesimo anno del regno di Giosia.

20. Dopo tutto questo, quando Giosia ebbe restaurato il tempio, Neco, re d’Egitto, salì per combattere a Carchemis, sull’Eufrate; e Giosia marciò contro di lui.

Secondo Libro delle Cronache 35