Secondo Libro delle Cronache 18:7-13 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

7. Il re d’Israele rispose a Giosafat: «C’è ancora un uomo per mezzo del quale si potrebbe consultare il Signore; ma io lo odio perché non mi predice mai nulla di buono, ma sempre del male: è Micaia, figlio d’Imla». E Giosafat disse: «Non dica così il re».

8. Allora il re d’Israele chiamò un eunuco e gli disse: «Fa’ subito venire Micaia, figlio d’Imla».

9. Il re d’Israele e Giosafat, re di Giuda, sedevano ciascuno sul suo trono, vestiti dei loro abiti regali, nell’aia che è all’ingresso della porta di Samaria; tutti i profeti profetizzavano davanti a loro.

10. Sedechia, figlio di Chenaana, si era fatto delle corna di ferro e disse: «Così dice il Signore: “Con queste corna colpirai i Siri finché tu li abbia completamente distrutti”».

11. E tutti i profeti profetizzavano nello stesso modo, dicendo: «Sali contro Ramot di Galaad e vincerai; il Signore la darà nelle mani del re».

12. Il messaggero che era andato a chiamare Micaia gli parlò così: «Tutti i profeti, a una voce, predicono del bene al re; ti prego, le tue parole siano concordi con le loro, e predici del bene!»

13. Ma Micaia rispose: «Com’è vero che il Signore vive, io dirò quel che il mio Dio mi dirà».

Secondo Libro delle Cronache 18