Secondo Libro dei Re 23:3-18 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

3. Il re, stando in piedi sul palco, fece un patto davanti al Signore, impegnandosi a seguire il Signore, a osservare i suoi comandamenti, i suoi precetti e le sue leggi con tutto il cuore e con tutta l’anima, per mettere in pratica le parole di questo patto, scritte in questo libro. Tutto il popolo acconsentì al patto.

4. Il re ordinò al sommo sacerdote Chilchia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della porta d’ingresso, di togliere dal tempio del Signore tutti gli arredi che erano stati fatti per Baal, per Astarte e per tutto l’esercito celeste; li bruciò fuori da Gerusalemme, nei campi del Chidron, e ne portò le ceneri a Betel.

5. Destituì i sacerdoti idolatri che i re di Giuda avevano istituito per offrire profumi negli alti luoghi delle città di Giuda e nei dintorni di Gerusalemme, e quelli pure che offrivano profumi a Baal, al sole, alla luna, ai segni dello zodiaco e a tutto l’esercito del cielo.

6. Tolse dalla casa del Signore l’idolo di Astarte, che trasportò fuori da Gerusalemme verso il torrente Chidron; lo bruciò presso il torrente Chidron, lo ridusse in cenere e ne gettò la cenere sulle tombe della gente del popolo.

7. Demolì le case di quelli che si prostituivano, le quali si trovavano nella casa del Signore, e dove le donne tessevano tende per Astarte.

8. Fece venire tutti i sacerdoti delle città di Giuda, profanò gli alti luoghi dove i sacerdoti avevano offerto incenso, da Gheba a Beer-Sceba, e abbatté i templi delle porte della città: quello che era all’ingresso della porta di Giosuè, governatore della città, e quello che era a sinistra della porta della città.

9. Quei sacerdoti degli alti luoghi non salivano a sacrificare sull’altare del Signore a Gerusalemme: mangiavano però pane azzimo in mezzo ai loro fratelli.

10. Profanò Tofet nella valle di Ben-Innom, affinché nessuno potesse più far passare per il fuoco suo figlio o sua figlia in onore di Moloc.

11. Soppresse i cavalli che i re di Giuda avevano consacrati al sole, all’ingresso della casa del Signore, presso l’abitazione dell’eunuco Netan-Melec, che era nel recinto del tempio; e diede alle fiamme i carri del sole.

12. Il re demolì gli altari che erano sulla terrazza della camera superiore di Acaz, fatti dai re di Giuda, e gli altari fatti da Manasse nei due cortili della casa del Signore; e, dopo averli fatti a pezzi e tolti di là, ne gettò la polvere nel torrente Chidron.

13. Il re profanò gli alti luoghi che erano di fronte a Gerusalemme, a destra del monte della perdizione, e che Salomone, re d’Israele, aveva eretti in onore di Astarte, l’abominevole divinità dei Sidoni, di Chemos, l’abominevole divinità di Moab, e di Milcom, l’abominevole divinità degli Ammoniti.

14. Spezzò le statue, abbatté gli idoli di Astarte e riempì d’ossa umane quei luoghi.

15. Abbatté pure l’altare che stava a Betel e l’alto luogo, costruito da Geroboamo, figlio di Nebat, il quale aveva fatto peccare Israele. Bruciò l’alto luogo e lo ridusse in polvere, e bruciò l’idolo di Astarte.

16. Poi Giosia, voltatosi, vide le tombe che stavano là sul monte; mandò a prelevare le ossa di quelle tombe e le bruciò sull’altare, profanandolo, secondo la parola del Signore pronunciata dall’uomo di Dio, che aveva annunciato queste cose.

17. Poi disse: «Che monumento è quello che io vedo laggiù?» La gente della città rispose: «È la tomba dell’uomo di Dio, che venne da Giuda, e che proclamò contro l’altare di Betel queste cose che tu hai fatte».

18. Egli disse: «Lasciatelo stare; nessuno rimuova le sue ossa!» Così le sue ossa furono conservate con le ossa del profeta che era venuto da Samaria.

Secondo Libro dei Re 23