Prima Lettera a Timoteo 1:2-12 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

2. a Timoteo, mio legittimo figlio nella fede: grazia, misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro Signore.

3. Ti ripeto l’esortazione che ti feci mentre andavo in Macedonia, di rimanere a Efeso per ordinare ad alcuni di non insegnare dottrine diverse

4. e di non occuparsi di favole e di genealogie senza fine, le quali suscitano discussioni invece di promuovere l’opera di Dio, che è fondata sulla fede.

5. Lo scopo di questo incarico è l’amore che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera.

6. Alcuni hanno deviato da queste cose e si sono abbandonati a discorsi senza senso.

7. Vogliono essere dottori della legge, ma in realtà non sanno né quello che dicono né quello che affermano con certezza.

8. Noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne fa un uso legittimo;

9. sappiamo anche che la legge è fatta non per il giusto, ma per gli iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e gli irreligiosi, per coloro che uccidono padre e madre, per gli omicidi,

10. per i fornicatori, per i sodomiti, per i mercanti di schiavi, per i bugiardi, per gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana dottrina,

11. secondo il vangelo della gloria del beato Dio, che mi è stato affidato.

12. Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore, per avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me,

Prima Lettera a Timoteo 1