Neemia 7:1-12 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

1. «Quando le mura furono ricostruite e io ebbi messo a posto le porte, e i portinai, i cantori e i Leviti furono stabiliti nelle loro funzioni,

2. diedi il comando di Gerusalemme ad Anania mio fratello e ad Anania, governatore della fortezza, perché era un uomo fedele e timorato di Dio più di tanti altri.

3. E dissi loro: “Le porte di Gerusalemme non si aprano prima che il sole scotti; e mentre le guardie saranno ancora al loro posto, si chiudano e si sbarrino le porte; e si pongano a fare la guardia gli abitanti di Gerusalemme, ciascuno al suo turno e ciascuno davanti alla propria casa”.

4. La città era grande ed estesa; ma dentro c’era poca gente, e non si erano costruite case.

5. Il mio Dio mi mise in cuore di radunare i notabili, i magistrati e il popolo, per farne il censimento. Trovai il registro genealogico di quelli che erano tornati dall’esilio la prima volta, e vi trovai scritto quanto segue:

6. “Questi sono quelli della provincia che tornarono dall’esilio, coloro che Nabucodonosor, re di Babilonia, aveva deportati e che tornarono a Gerusalemme e in Giuda, ciascuno nella sua città.

7. Essi tornarono con Zorobabele, Iesua, Neemia, Azaria, Raamia, Naamani, Mardocheo, Bilsan, Misperet, Bigvai, Neum e Baana. Censimento degli uomini del popolo d’Israele:

8. figli di Paros, duemilacentosettantadue.

9. Figli di Sefatia, trecentosettantadue.

10. Figli di Ara, seicentocinquantadue.

11. Figli di Paat-Moab, dei figli di Iesua e di Ioab, duemilaottocentodiciotto.

12. Figli di Elam, milleduecentocinquantaquattro.

Neemia 7