Neemia 4:1-13 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

1. «Quando Samballat udì che noi costruivamo le mura, si adirò, si indignò moltissimo, si fece beffe dei Giudei,

2. e disse in presenza dei suoi fratelli e dei soldati di Samaria: “Che fanno questi Giudei indeboliti? Li lasceremo fare? Offriranno sacrifici? Finiranno in un giorno? Faranno forse rivivere delle pietre sepolte sotto mucchi di polvere e consumate dal fuoco?”

3. Tobia l’Ammonita, che gli stava accanto, disse: “Costruiscano pure! Se una volpe ci salta sopra, farà crollare il loro muro di pietra!”

4. Ascolta, o Dio nostro, come siamo disprezzati! Fa’ che i loro oltraggi ricadano sul loro capo ed esponili al disprezzo in un paese di deportazione!

5. Non perdonare la loro colpa, e non sia cancellato davanti a te il loro peccato; poiché hanno provocato la tua ira in presenza dei costruttori.

6. Noi dunque ricostruimmo le mura, che furono dappertutto innalzate fino a metà altezza; e il popolo aveva preso a cuore il lavoro.

7. Ma quando Samballat, Tobia, gli Arabi, gli Ammoniti e gli Asdodei udirono che la riparazione delle mura di Gerusalemme progrediva e che le brecce cominciavano a chiudersi, si indignarono moltissimo,

8. e tutti quanti assieme si accordarono di venire ad attaccare Gerusalemme e a crearvi del disordine.

9. Allora noi pregammo il nostro Dio e mettemmo delle sentinelle di giorno e di notte per difenderci dai loro attacchi.

10. Quelli di Giuda dicevano: “Le forze vengono meno ai portatori di pesi, e le macerie sono molte; noi non riusciremo a costruire le mura!”

11. I nostri avversari dicevano: “Essi non sapranno e non vedranno nulla, finché non saremo piombati in mezzo a loro; allora li uccideremo e faremo cessare i lavori”.

12. I Giudei però, che risiedevano vicino a loro, vennero dieci volte a riferirci questo da tutti i luoghi da cui provenivano.

13. Allora io disposi il popolo per famiglie, con le loro spade, le loro lance, i loro archi, nelle parti più basse del posto, dietro le mura, allo scoperto.

Neemia 4