Lettera agli Efesini 3:7-18 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

7. di cui io sono diventato servitore secondo il dono della grazia di Dio a me concessa in virtù della sua potenza.

8. A me, dico, che sono il minimo fra tutti i santi, è stata data questa grazia di annunciare agli stranieri le insondabili ricchezze di Cristo

9. e di manifestare {a tutti} quale sia il piano seguito da Dio riguardo al mistero che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio, il Creatore di tutte le cose;

10. affinché i principati e le potenze nei luoghi celesti conoscano oggi, per mezzo della chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio,

11. secondo il disegno eterno che egli ha attuato mediante il nostro Signore, Cristo Gesù;

12. nel quale abbiamo la libertà di accostarci a Dio, con piena fiducia, mediante la fede in lui.

13. Vi chiedo quindi di non scoraggiarvi a motivo delle tribolazioni che io soffro per voi, poiché esse sono la vostra gloria.

14. Per questo motivo piego le ginocchia davanti al Padre,

15. dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende nome,

16. affinché egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito suo, nell’uomo interiore,

17. e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, perché, radicati e fondati nell’amore,

18. siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Cristo

Lettera agli Efesini 3