Giobbe 33:7-27 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

7. Spavento di me non potrà quindi coglierti e il peso della mia autorità non ti potrà schiacciare.

8. Davanti a me tu dunque hai detto (e ho udito bene il suono delle tue parole):

9. “Io sono puro, senza peccato; sono innocente, non c’è iniquità in me;

10. ma Dio trova contro me degli appigli ostili, mi considera suo nemico;

11. mi mette i piedi nei ceppi, spia tutti i miei movimenti”.

12. Ecco, io ti rispondo: “In questo non hai ragione”; poiché Dio è più grande dell’uomo.

13. Perché contendi con lui? Egli non rende conto dei suoi atti.

14. Dio parla una volta, e anche due, ma l’uomo non ci bada;

15. parla per via di sogni, di visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali, quando sui loro letti essi giacciono assopiti;

16. allora egli apre i loro orecchi e dà loro in segreto degli ammonimenti,

17. per distogliere l’uomo dal suo modo di agire e tenere lontano da lui la superbia;

18. per salvargli l’anima dalla fossa, la vita dalla freccia mortale.

19. L’uomo è anche ammonito sul suo letto, dal dolore, dall’agitazione incessante delle sue ossa;

20. quando egli ha in avversione il pane e lo ripugnano i cibi più squisiti;

21. la carne gli si consuma e sparisce, mentre le ossa, prima invisibili, gli escono fuori;

22. egli si avvicina alla fossa, e la sua vita a quelli che infliggono la morte.

23. Ma se, presso di lui, c’è un angelo, un interprete, uno solo tra i mille, che mostri all’uomo il suo dovere,

24. Dio ha pietà di lui e dice: “Risparmialo, che non scenda nella fossa! Ho trovato il suo riscatto”.

25. Allora la sua carne diviene più fresca di quella di un bimbo; egli torna ai giorni della sua giovinezza;

26. implora Dio, e Dio gli è propizio; gli dà di contemplare il suo volto con gioia e lo considera di nuovo come giusto.

27. Ed egli canterà tra la gente e dirà: “Avevo peccato, pervertito la giustizia, e non sono stato punito come meritavo.

Giobbe 33