Ecclesiaste 12:7-16 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

7. in cui uno ha paura delle alture, ha degli spaventi mentre cammina, in cui fiorisce il mandorlo, la locusta si fa pesante e il cappero non fa più effetto, perché l’uomo se ne va alla sua dimora eterna e i piagnoni percorrono le strade;

8. prima che il cordone d’argento si stacchi, il vaso d’oro si spezzi, la brocca si rompa sulla fonte, la ruota infranta cada nel pozzo;

9. prima che la polvere torni alla terra com’era prima e lo spirito torni a Dio che l’ha dato.

10. «Vanità delle vanità», dice l’Ecclesiaste, «tutto è vanità».

11. L’Ecclesiaste, oltre a essere un saggio, ha anche insegnato al popolo la scienza e ha ponderato, scrutato e messo in ordine un gran numero di sentenze.

12. L’Ecclesiaste si è applicato a trovare parole gradevoli; esse sono state scritte con rettitudine e sono parole di verità.

13. Le parole dei saggi sono come degli stimoli e le collezioni delle sentenze sono come chiodi ben piantati; esse sono date da un solo pastore.

14. Del resto, figlio mio, sta’ in guardia: si fanno dei libri in numero infinito; molto studiare è una fatica per il corpo.

15. Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: «Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto per l’uomo».

16. Dio infatti farà venire in giudizio ogni opera, tutto ciò che è occulto, sia bene, sia male.

Ecclesiaste 12