Matteo 27:41-43-50 La Parola è Vita (PEV)

5. Allora, disperato, buttò il denaro sul pavimento del tempio, uscì e andò ad impiccarsi.

6. I capi sacerdoti raccolsero le monete e dissero: «Non possiamo metterle tra le offerte, perché è contro la legge accettare denaro pagato per un assassinio».

7. Finalmente, dopo essersi consultati, con quei soldi decisero di comprare un certo campo, da cui si prendeva la creta per i vasi, per farne un cimitero per gli stranieri che morivano a Gerusalemme.

8. Questa è la ragione per cui quel cimitero ancor oggi si chiama «il Campo di Sangue».

9. Così si avverava la profezia di Geremia che dice: «Presero le trenta monete dʼargento, il prezzo valutato per lui dalla gente dʼIsraele,

41-43. Anche i primi sacerdoti e i capi giudei lo prendevano in giro e dicevano: «Ha salvato gli altri, ma non è capace di salvare se stesso! Dato che sei il re dʼIsraele, scendi dalla croce e ti crederemo! Ha confidato in Dio, e allora: che Dio lo liberi adesso, se lo ama; non ha forse detto: “Io sono il Figlio di Dio”?».

44. Ed anche i ladri, crocifissi con lui, lo insultavano.

45. Quel giorno, si fece buio su tutta la terra per tre ore, da mezzogiorno alle tre.

46. Verso le tre, Gesù gridò: «Elì, Elì, lamà sabactanì?» che significa, «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»

47. Alcuni dei presenti non capirono bene queste parole e pensarono che stesse chiamando il profeta Elia.

48. Uno di loro corse a prendere una spugna imbevuta dʼaceto e la mise in cima a un bastone per dargli da bere.

49. Ma gli altri dicevano: «Lascialo perdere! Vediamo se Elia viene a salvarlo!»

50. Poi Gesù gridò di nuovo, rese lo spirito e morì.

Matteo 27