1 Samuele 25:31-36 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

31. allora il mio signore non avrà questo intoppo, nè questo sturbo d’animo, di avere sparso il sangue senza cagione, e di aversi fatto ragione da sè stesso; e quando il Signore avrà fatto del bene al mio signore, tu ti ricorderai della tua servente.

32. E Davide disse ad Abigail: Benedetto sia il Signore Iddio d’Israele, il quale oggi ti ha mandata ad incontrarmi.

33. Benedetto sia il tuo senno, e benedetta sii tu, che mi hai oggi impedito di venire a spargimento di sangue, e di farmi ragione con le mie mani.

34. Certo, come il Signore Iddio d’Israele, che mi ha impedito di farti alcun male, vive, se tu non ti fossi affrettata a venirmi incontro, non sarebbe restato in vita a Nabal, fra qui e domattina, allo schiarir del dì, pure un piccolo fanciullo.

35. E Davide prese dalla mano di essa ciò che gli avea portato, e le disse: Vattene in pace a casa tua; vedi, io ho esaudita la tua voce, ed ho avuto rispetto a te.

36. Ed Abigail venne a Nabal; ed ecco, egli faceva un convito in casa sua, simile ad un convito reale: ed avea il cuore allegro, ed era ebbro fuor di modo; laonde ella non gli dichiarò cosa alcuna, nè piccola nè grande, fino alla mattina allo schiarir del dì.

1 Samuele 25