Epistola di S. Paolo ai Romani 3:7-11 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

7. Imperocchè, se la verità di Dio per la mia menzogna è soprabbondata alla sua gloria, perchè sono io ancor condannato come peccatore?

8. E non dirassi (come siamo infamati, e come alcuni dicono che noi diciamo): Facciamo i mali, acciocchè ne avvengano i beni? (de' quali la condannazione è giusta).

9. CHE dunque? abbiamo noi qualche eccellenza? del tutto no; poichè innanzi abbiamo convinti tutti, così Giudei, come Greci, ch'essi sono sotto peccato;

10. siccome è scritto: Non v'è alcun giusto, non pure uno.

11. Non v'è alcuno che abbia intendimento, non v'è alcuno che ricerchi Iddio.

Epistola di S. Paolo ai Romani 3