Epistola di S. Paolo 2 ai Corinti 12:10-17 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

10. Perciò, io mi diletto in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in distrette per Cristo; perciocchè, quando io sono debole, allora son forte.

11. IO son divenuto pazzo, gloriandomi; voi mi ci avete costretto; poichè da voi doveva io essere commendato; perciocchè io non sono stato da nulla meno di cotesti apostoli sommi, benchè io non sia niente.

12. Certo i segni dell'apostolo sono stati messi in opera fra voi, in ogni sofferenza; in segni, e prodigi, e potenti operazioni.

13. Perciocchè, in che siete voi stati da meno delle altre chiese, se non ch'io non vi sono stato grave? perdonatemi questo torto.

14. Ecco, questa è la terza volta ch'io son pronto a venire a voi, e non vi sarò grave; perchè io non cerco i vostri beni, ma voi; perciocchè i figliuoli non debbono far tesoro a' padri ed alle madri, ma i padri e le madri ai figliuoli.

15. E quant'è a me, molto volentieri spenderò, anzi sarò speso per le anime vostre; quantunque, amandovi io sommamente, sia meno amato.

16. Ora, sia pur così ch'io non vi abbia gravati; ma forse, essendo astuto, vi ho presi per frode.

17. Ho io, per alcun di coloro che ho mandati a voi, fatto profitto di voi?

Epistola di S. Paolo 2 ai Corinti 12