2 Samuele 13:11-17 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

11. e gliele porse, acciocchè mangiasse. Ma egli la prese, e le disse: Vieni, giaci meco, sorella mia.

12. Ed ella gli disse: No, fratello mio, non violarmi; perciocchè non si deve far così in Israele: non far questa scelleratezza.

13. Ed io, dove caccerei il mio vituperio? e tu saresti reputato uno de' più scellerati uomini che sieno in Israele; ma ora parlane, ti prego, al re; perciocchè egli non mi ti rifiuterà.

14. Ma egli non volle ascoltar la sua voce; anzi le fece forza, e la violò, e giacque con lei.

15. E poi Amnon l'odiò d'un odio molto grande; perciocchè l'odio che le portava era maggiore che l'amore che le avea portato. Ed egli le disse: Levati, vattene via.

16. Ma ella gli disse: Ei non vi è già cagione di così cacciarmi, che è un male maggiore di quell'altro che tu mi hai fatto. Ma egli non volle ascoltarla.

17. Anzi chiamò un suo fante che lo serviva, e gli disse: Mandisi ora costei fuori d'appresso a me, e serra l'uscio dietro a lei.

2 Samuele 13